Aumentare il Traffico sul Sito Web: Strategie che adotterò nel 2020

QQuest’anno ho potuto osservare e testare diverse strategie per portare traffico sul mio sito web: alcune hanno funzionato, altre un po’ meno, ed altre ancora necessitano di essere implementate diversamente.

In questo articolo voglio quindi riflettere su ciò che ho fatto, ciò che ho imparato, e ciò che farò per l’anno 2020 al fine di far crescere il mio sito web – sicuro del fatto che anche tu possa trovare degli spunti da fare tuoi.

Andremo a vedere le due tipologie di strategie che utilizzerò:

  • quelle che puntano ai risultati immediati (spesso utilizzando pubblicità a pagamento);
  • quelle a lungo termine, sulle quali investirò la maggior parte delle energie.

La semplice strategia che ho seguito fino ad ora

Molte cose vengono dette sul web che sono o completamente false – o profondamente interpretabili.

Due di queste sono:

  • I blog non funzionano più bene come una volta;
  • se scrivi articoli troppo lunghi, nessuno li leggerà.

Non solo entrambe le affermazioni sono sbagliate, ma personalmente, con il lavoro svolto nell’ultimo anno, credo di essere la prova vivente che questi modi di operare possano portare ottimi risultati.

Purtroppo, però, ci sono delle criticità da prendere in considerazione che interessano – in particolare – tutti noi che viviamo sul territorio italiano.

Partiamo dai vari benefici dello scrivere articoli estremamente approfonditi, unici, ed utili.


Beneficio #1: Potenzialmente, a livello di competizione, non troverai nessuno che avrà voglia di scontrarsi con te.

Scrivere un articolo che superi le 5.000 parole, originale, con i link alle fonti, ed utile a chi legge, è estremamente difficoltoso da scrivere.

Spesso è un lavoro che dura settimane e decine e decine di ore di lavoro.

Nel momento in cui si decide di fare lo sforzo di produrre pezzi simili, ci si rende conto che la competizione è pressoché inesistente.

Nessuno ha voglia, tempo, determinazione, e competenze per spingersi a scrivere contenuti di questo tipo.

Nonostante un settore possa essere competitivo (come quello all’interno del quale mi trovo io, ovvero marketing), seguendo questa strategia è possibile far sparire la concorrenza.

Nessuno si oppone.


Beneficio #2: I contenuti ricercati, scritti bene, e contenenti moltissime informazioni, tendono a posizionarsi benissimo sui motori di ricerca.

Uno degli articoli più lunghi e letti del mio blog, parla della psicologia dei prezzi e di come, a seconda di come un prezzo venga presentato, esso possa influenzare il numero di vendite.

Attualmente quell’articolo conta esattamente 9.457 parole.

I risultati e le statistiche di quel singolo articolo sono ottime.

Articolo posizionato in seconda posizione su Google

Nonostante il settore competitivo, assenza di backlinks esterni, e la poca autorità del mio dominio, sono comunque riuscito a raggiungere la seconda posizione nei risultati di ricerca.

(credo che raggiungerò la prima nei prossimi mesi)

Questo perché?

L’articolo è estremamente dettagliato e tiene i lettori per minuti e minuti sulla pagina.


Visitatori articolo

Cosa significano quei dati?

In un anno, circa 1.500 persone sono arrivate sull’articolo esclusivamente attraverso le ricerche su Google, ed il tempo medio di lettura è di quasi 5 minuti. (molto molto alto)

I risultati parlano piuttosto chiaro: se eseguito correttamente, questo approccio funziona.

Proprio per questo motivo, la quasi totalità dei miei articoli hanno una lunghezza minima di almeno 5.000 parole.

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Le due criticità del seguire questo approccio

Scrivere tanto e bene ha moltissimi vantaggi.

Zero competizione.

Ottime posizioni sui motori di ricerca.

Dimostrazione di autorità nel settore in cui si opera.

Ovviamente però, come in tutto, ci sono degli svantaggi che rendono questa strategia estremamente difficile da sostenere sul lungo periodo – e non sempre ottimale.


Problema #1: In Italia, quando si opera in settori più di nicchia, il traffico medio di alcune parole chiave è tristemente basso.

La parola chiave “Marketing“, in Italia, riceve mediamente 22.000 ricerche mensili.

Nonostante sembrino tante, in realtà, stiamo parlando di numeri bassissimi.


Volume ricerche mensili parola

La situazione, però, diventa molto molto più triste nel momento in cui si decide di diventare più specifici.

Molte parole chiave (o macro-argomenti) hanno dei volumi di ricerca così bassi, che spesso non è nemmeno possibile avere delle stime di ricerca.


Parole chiave relative alla parola marketing

(utilizzando Answer The Public)


Volumi di ricerca bassissimi

(alcuni esempi casuali per dimostrarti la drammaticità della situazione)


Ogni volta che si decide di affrontare alcune tematiche, si fa un vero e proprio salto nel vuoto.

Funzionerà? Ci sarà abbastanza traffico? Sprecherò energie e tempo?

Spesso, a questa domanda, non c’è una risposta: l’unico modo per scoprirlo, è tentare.

Ma non solo: per scoprire se una determinata parola chiave (o macro-argomento) riesca a portare traffico, è necessario risultare tra le prime posizioni sui motori di ricerca.

E non sempre si riesce in questa impresa; anzi.

La strada è totalmente in salita e spesso non sappiamo nemmeno cosa troveremo una volta arrivati là.


Problema #2: Le ricerche con alto intento verso l’acquisto sono cercate ancora meno.

Uno dei motivi principali per cui molti blog e siti web ricevono traffico, ma non riescono a convertirlo in clienti paganti, può essere spesso attribuito al fatto che le persone provenienti dai motori di ricerca, arrivino attraverso ricerche troppo generiche.

Facciamo un paio di esempio pratici per capire cosa io intenda.

Parliamo di un blog molto famoso nel settore del marketing.

Quello di HubSpot. (un software che aiuta le attività commerciali a gestire tutta la parte di marketing e di vendita)


Traffico sito web

Secondo le stime del software che sto utilizzando, il sito di HubSpot riceve circa 53 milioni di visualizzazioni provenienti dai motori di ricerca.

Un numero inverosimilmente alto.

Andando però a controllare le pagine con la più alta visibilità (ed il più alto traffico) dell’intero sito, possiamo notare una cosa:


Pagine più popolari sito web

Tutti quegli articoli parlano di tematiche molto generiche e generali.

“Foto stock gratuite”

“Migliori applicazioni per modificare le foto”

“Migliori applicazioni per editare i video”

“Come modificare un PDF”

Ovviamente sono tutte tematiche che ricevono moltissime ricerche ogni mese, ma che collegamento hanno con un software che vende soluzioni per gestire la parte marketing e vendita delle aziende?

Nessuna.

Sì, magari alcune persone che cercano delle applicazioni per editare video, potrebbe farlo per modificare dei video per la propria attività commerciale.

Oppure chi cerca foto stock gratuite, potrebbe averne bisogno per il proprio blog aziendale.

Ma le percentuali sono basse.

La quasi totalità delle persone che fanno quelle ricerche, non sono e mai saranno potenziali clienti per quel tipo di software.

Il loro blog riceve una quantità infinita di traffico, ma la quasi totalità delle persone che arrivano dai motori di ricerca, non ha le caratteristiche per utilizzare quel software. (non è in target)

Questo fa sì che quel traffico risulti pressoché inutile.

Facciamo un esempio relativo al mio caso.

Occupandomi di marketing, potrei parlare di molti argomenti che vengono spesso cercati.

Prendiamo ad esempio la tematica di Instagram e di come aumentare i followers sulla piattaforma.


Ricerche su Google con molto traffico

L’argomento e la parola chiave “aumentare follower Instagram”, viene cercata, mediamente, 4.400 volte al mese.

Molto traffico.

Potrei parlarne.

Ma la verità è che chi sta facendo quella ricerca, nel 99% dei casi non sarà interessata ad una collaborazione con me – né ad approfondire le tematiche all’interno del mio blog.

Traffico che non porta a niente di concreto.

Quindi cosa fare per trovare del traffico utile?

È necessario andare ad intercettare ricerche molto più specifiche, che hanno una forte inclinazione all’acquisto. (o che comunque dimostrino in maniera univoca che le persone che stanno facendo una determinata ricerca, possano essere interessate a ciò che offriamo)

Nel mio caso, intercettare traffico dalla parola “Marketing” non avrebbe senso; è così generica che non porterebbe a niente.

È qualcosa che potrebbe cercare uno studente di economia e marketing, una persona che si sta informando sulle varie possibilità lavorative all’interno di questo settore, chi sta cercando statistiche, chi vuole capirne di più su questo mondo.

E tutti quei gruppi di persone non diventeranno mai miei clienti.

D’altro canto, una ricerca come “Trovare nuovi clienti per palestra utilizzando Facebook” ha un altissimo intento all’acquisto. (e qualifica tantissimo la persona)

Chi fa una ricerca simile probabilmente ha una palestra e vorrebbe fare pubblicità su Facebook.

Un potenziale cliente per me.

Il problema? I volumi di ricerca mensili sono così bassi che non ci sono nemmeno delle stime medie di ricerca.

Nonostante ciò, e nonostante queste parole chiave vengano cercate pochissimo, in realtà riescono a portare una quantità di risultati incredibili.

Quindi ho deciso che da ora in poi inizierò ad intercettarle molto più frequentemente.

Questo, però, rende praticamente insostenibile la produzione di articoli molto lunghi (5.000 + parole), perché scrivere così tanto per parole chiave ed argomenti dal bassissimo volume, non avrebbe molto senso.

Non posso perdere un mese di tempo per scrivere un articolo dettagliatissimo su come trovare clienti per le palestre utilizzando Facebook, per poi scoprire che non riceve abbastanza ricerche mensili. (o che non converte come dovrebbe)

Ecco perché da ora in poi inizierò a pubblicare anche articoli di forma più breve. (come questo)

In questo modo potrò facilmente intercettare molti più termini di ricerca di nicchia ed anche parlare di molte tematiche che non necessitino di un articolo kilometrico.

Continuerò sempre, una volta ogni tanto, a pubblicare articoli molto lunghi, ma diverrà una cosa meno frequente – e farò in modo di rendere più varia la strategia sul mio blog.

L’aggiornamento dell’algoritmo di Google: BERT

Ad Ottobre 2019, Google ha iniziato a rilasciare la sua nuova versione del nuovo algoritmo chiamato BERT: Bidirectional Encoder Representations from Transformers.

Questo aggiornamento è probabilmente uno dei più rivoluzionari per quanto riguarda l’algoritmo di Google – il quale continuerà ad evolversi in questa direzione.


Google BERT

Senza andare troppo nel dettaglio, ecco perché questo aggiornamento è un grandissimo passo in avanti per quanto riguarda il modo in cui le ricerche sul web verranno organizzate: con questa nuova tecnologia in continua evoluzione, Google riuscirà a capire ancora meglio il significato delle parole, ed il contesto generale delle ricerche.

Se prima Google tendeva ad interpretare il significato di ogni singola parola all’interno di una frase, adesso è diventato in grado di guardare la frase nella sua interezza e riuscire a capire meglio cosa una persona stia cercando – ed anche quale sia il vero intento della ricerca effettuata.

Tutto ciò influenzerà in maniera molto profonda il modo in cui i risultati di ricerca verranno mostrati.


Ma che vantaggi e cambiamenti questo porterà?

D’ora in poi, anziché focalizzarci sulle singole parole chiave e produrre un contenuto che sia attinente ad esse, ci potremo focalizzare sull’argomento.

Tutto ciò aprirà molti scenari e permetterà a tutti coloro che producono contenuti all’interno di settori di nicchia, di essere trovati più facilmente.

Se scriverò un articolo sull’argomento “Come trovare nuovi clienti per la tua palestra utilizzando Facebook”, Google riuscirà a capire di cosa io stia parlando, e farà in modo di far vedere il risultato di ricerca a tutti coloro che stanno cercando qualcosa di simile.

Tutto ciò è fantastico, dato che permetterà a tutti noi di poter produrre contenuti validi e sensati, senza essere schiavi delle parole chiave e del volume di ricerca ad esse correlato.

E questo è solo l’inizio, dato che nel corso dei mesi e degli anni, Google aggiornerà il suo algoritmo per andare verso questa direzione.

Quindi non solo tutto ciò è ottimo per il presente, ma risulterà anche un grandissimo investimento per il futuro.

Ecco perché ho deciso di cambiare strategia ed incorporare altre tipologie di articoli che vadano a parlare di tematiche anche più di nicchia e con altissimo intento all’acquisto.

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Pubblicità su Facebook per portare traffico nell’immediato

Puntare al traffico gratuito dei motori di ricerca è una strategia fantastica e a costo zero, ma, come tutto, comporta degli enormi investimenti di tempo ed energie.

Ecco perché continuerò ad utilizzare la pubblicità con Facebook sia per intercettare nuovi lettori, sia per fidelizzare tutti coloro che leggono il mio blog.

Nel 2019 ho speso circa 2.500 € per promuovere esclusivamente i miei articoli, ed i risultati sono stati veramente molto incoraggianti: costi molto bassi ed un pubblico che ha interagito molto con i miei contenuti.


Budget Investito su Facebook nel 2019

Dai risultati ottenuti, mediamente riesco a portare una persona su un mio articolo per un costo medio di circa 15-20 centesimi: quindi, per ogni euro investito, riesco a portare cinque-sei persone sul sito web.

(e tutti gli articoli pubblicati mi hanno sempre portato nuovi clienti, quindi i risultati ci sono stati e l’investimento è stato proficuo)

In alcuni casi isolati sono riuscito a spendere anche 9 centesimi, riuscendo così a portare 1.400 persone sul sito investendo meno di 150 €.


Pubblicità economica su Facebook Risultati della pubblicità su Facebook

L’articolo sponsorizzato è il seguente: L’Importante è Non Vendere


Ricapitolando, quindi, le strategie che adotterò nel 2020 per portare – e mantenere – traffico sul mio sito web, saranno principalmente tre:

  • Posizionamento sui motori di ricerca utilizzando un nuovo approccio che punti a coprire delle tematiche, anziché focalizzarsi su specifiche parole chiave;
  • scrittura di articoli che vadano ad intercettare quelle tipologie di ricerca con altissimo intento all’acquisto, a prescindere da quante ricerche quella tematica possa ricevere; (dato che in molti caso non è possibile fare una stima e sarà sempre un salto nel vuoto)
  • utilizzo della pubblicità su Facebook per intercettare un nuovo pubblico e mantenere quello attuale.

Podcast e Youtube

Credo molto nella scrittura di articoli ben fatti e ricercati.

Ma allo stesso tempo sono consapevole degli altri mezzi di comunicazione: quelli a mezzo voce e video.

Ecco perché ho deciso, per rendere la mia presenza più variegata e creare un rapporto più profondo con il mio pubblico, di lanciare il mio nuovo podcast: La Setta degli Imprenditori Estinti


Podcast - La Setta degli Imprenditori Estinti

Per quanto riguarda il mio canale Youtube – che al momento della scrittura di questo articolo conta esattamente 2 video improvvisati – ho già iniziato a fare tutti i preparativi per iniziare con la produzione più professionale ed organizzata.

Riflessioni e conclusioni

Non ho mai creduto nel compromettere la qualità per puntare alla quantità, ma, quando possibile – e specialmente sul web – creare più contenuto equivale sempre a molto più traffico.

Ogni articolo scritto, ogni podcast registrato, ed ogni video su Youtube caricato, può essere visto come una porta – a volte grande, a volte no – da cui entra traffico.

Se poi si riesce a bilanciare quantità e qualità, alla fine diventa quasi una questione di resistenza e costanza, prima che i risultati importanti inizino ad arrivare.

Per questo 2020 mi sono dato obiettivi molto ambiziosi sia in termini di crescita, sia in termine di produzione dei contenuti: so già che non sarà semplice affatto riuscire a mantenere la tabella di marcia che mi sono dato e bilanciare il lavoro che faccio per i clienti, ma sono convinto che qualcosa di buono, da tutto questo, ne uscirà.

Come andrà lo saprò solo alla fine del 2020.

Luca Fontani

Luca Fontani

Founder @ Grapefox

Socio @ AdHoc Atelier

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